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[Narrativa]: L'eleganza del Riccio.
28-10-2011 10:41 PM
Messaggio: #21
RE: [Narrativa]: L'eleganza del Riccio.
¬Bulle†
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Rynn
Subber
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hallucin0gen

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ho cercato altre recensioni etc. ma non c'è tantissimo....
Spoiler:
Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.Opera somma dell'autrice, caso letterario in Francia nel 2007, "L'eleganza del riccio" mantiene le promesse.
Romanzo fuori dagli schemi, tradotto in Italia da due persone differenti per le due protagoniste narranti dell'intero libro. Sfumature che si ritrovano in racconti intrecciati, diari di vita opposti per posizione ma uguali nelle definizioni finali di un'epoca, la nostra, in cui ancora l'etichetta è tutto, in cui l'estrazione sociale si trascina oneri e onori di vecchia data, in cui una portinaia non può essere altro che questo e in cui una bambina dell'alta società non può che fumare e vantarsi del nulla intellettuale che appartiene alla sua generazione. O almeno è questo che si è portati a credere.

Ma ecco che impercettibili movimenti e parole svelano un mondo nascosto, dove la mente e le sue peculiarità hanno la meglio sulla mediocrità imposta, dove la morte non ha tutte le ragioni e la vita può mutare finale.
Perché leggere questo piccolo oggetto prezioso? Perché ha qualcosa da insegnare, senza dover salire in cattedra, perché il concetto di diario potrebbe venire rivalutato, perché le pennellate di una tale artista non devono rimanere dietro ad un vetro ma vanno toccate, assaporate, ripetute, sottolineate, copiate...

Vi riporto qui un pezzo, lo so, lunghetto, ma serve per capire al meglio di cosa stiamo parlando.
"Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti e chi non sa insegnare agli insegnanti fa politica.
Io credo che questa frase sia davvero un pensiero porfondo, proprio perché non è vera, o perlomeno non del tutto. Il suo significato non è quello che appare a prima vista. Se nella scala sociale si salisse in funzione della propria incompetenza, vi garantisco che il mondo non girerebbe come gira oggi. Ma il problema non sta qui. Il signifcato di questa frase non è che gli incompetenti hanno un posto in prima fila, ma che non c'è niente di più duro e ingiusto della realtà umana: gli uomini vivono in un mondo dove sono le parole e non le azioni ad avere il potere, dove la massima competenza è il controllo del linguaggio.E' una cosa terribile, perché in definitiva siamo soltanto dei primati programmati per mangiare, dormire, riprodurci, conquistare e rendere sicuro il nostro territorio, e quelli più tagliati per queste cose, i più animaleschi tra noi, si fanno sempre fregare dagli altri, cioè da quelli che parlano bene ma che non saprebbero difendere il proprio giardino, portare a casa un coniglio per cena o procreare come si deve. Gli uomini vivono in un mondo in cui sono i deboli a dominare. E' un terribile oltraggio alla nostra natura animale, una specie di prversione, di contraddizione profonda." (pg. 49)

Due vite, dunque, seprate seppur parallele, trovano l'occasione del confronto decisivo, che muterà per sempre la loro visione della concretezza umana, nell'arrivo del signor Ozu, inizialmente figura misteriosa e già di per se' affascinante; incarnazione dell'ideale culturale di entrambe, Kakuro finirà per fungere da anello salvifico di due vite alla deriva.
Tra colpi di scena sussurrati e sorrisi spontanei, l'autrice ci travolge con una potenza d'emozione e una capacità di scrittura che da tempo mancava sulla scena letteraria internazionale.
remetto: di solito non mi piace leggere i best seller. Parlo dei libri “spinti” al massimo dal marketing delle case editrici. Ne abbiamo avuto svariati esempi negli ultimi tempi, basti pensare a “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano, a “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafon o dei vari cacciatori di aquiloni. Non li leggo semplicemente perché mi conosco bene e sono pienamente consapevole che, con buona probabilità, potrei rimanere deluso. Aspetto che l’onda lunga dell’entusiasmo generale si plachi, per affrontare la lettura a mente fredda, senza troppe aspettative e preconcetti. Anche se il romanzo della Barbery rientra a pieno in questa categoria, ho fatto un’eccezione.
Già dai primi capitoli ho pensato: “ma che simpatico questo libro!”. Già, simpatico. Questo è l’aggettivo che mi è venuto in mente al primo impatto con la storia piena di ironia raccontataci dall’autrice. Un aggettivo che non mi ha mai lasciato durante tutto lo scorrere della lettura. Muriel Barbery infarcisce ogni pagina del suo romanzo con sottile ironia e con un velo di sarcasmo, i giusti elementi per rendere piacevole la lettura e per indurci a riflettere, a pensare al nostro modo di affrontare la vita. Perché proprio questo è, secondo me, il messaggio principale del romanzo. I tre personaggi principali che vivono tra le righe tracciate dall’autrice hanno modi differenti di affrontare la vita e la quotidianità.
C’è Renèè, portinaia di un elegante condominio della capitale francese abitato dall’alta borghesia parigina, che si nasconde dai vicini, trincerandosi dietro il suo ruolo di custode delle vite altrui, incatenata nella sua maschera di donna brutta, scorbutica, sciatta, ignorante, superficiale e perennemente in ciabatte. E’ solo pura apparenza. In realtà la donna nasconde in sé un animo profondo, a volte triste, forgiato sulle molte letture da autodidatta ma che preferisce chiudersi al mondo, proprio come fanno i ricci.
C’è Paloma, adolescente in crisi con tendenze suicide, in continuo scontro con i genitori e la sorella, che scrive il “Diario del movimento del mondo” in cui sfoga tutte le sue frustrazioni.
Le loro vite scorrono lungo un binario definito, il cui punto di arrivo sembra già determinato dal destino, fino all’arrivo del signor Ozu che sconvolgerà le loro esistenze, perché in fondo nella vita “…possiamo essere tutto ciò che vogliamo”.

Opera somma dell'autrice, caso letterario in Francia nel 2007, "L'eleganza del riccio" mantiene le promesse.
Romanzo fuori dagli schemi, tradotto in Italia da due persone differenti per le due protagoniste narranti dell'intero libro. Sfumature che si ritrovano in racconti intrecciati, diari di vita opposti per posizione ma uguali nelle definizioni finali di un'epoca, la nostra, in cui ancora l'etichetta è tutto, in cui l'estrazione sociale si trascina oneri e onori di vecchia data, in cui una portinaia non può essere altro che questo e in cui una bambina dell'alta società non può che fumare e vantarsi del nulla intellettuale che appartiene alla sua generazione. O almeno è questo che si è portati a credere.

Ma ecco che impercettibili movimenti e parole svelano un mondo nascosto, dove la mente e le sue peculiarità hanno la meglio sulla mediocrità imposta, dove la morte non ha tutte le ragioni e la vita può mutare finale.
Perché leggere questo piccolo oggetto prezioso? Perché ha qualcosa da insegnare, senza dover salire in cattedra, perché il concetto di diario potrebbe venire rivalutato, perché le pennellate di una tale artista non devono rimanere dietro ad un vetro ma vanno toccate, assaporate, ripetute, sottolineate, copiate...

Vi riporto qui un pezzo, lo so, lunghetto, ma serve per capire al meglio di cosa stiamo parlando.
"Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti e chi non sa insegnare agli insegnanti fa politica.
Io credo che questa frase sia davvero un pensiero porfondo, proprio perché non è vera, o perlomeno non del tutto. Il suo significato non è quello che appare a prima vista. Se nella scala sociale si salisse in funzione della propria incompetenza, vi garantisco che il mondo non girerebbe come gira oggi. Ma il problema non sta qui. Il signifcato di questa frase non è che gli incompetenti hanno un posto in prima fila, ma che non c'è niente di più duro e ingiusto della realtà umana: gli uomini vivono in un mondo dove sono le parole e non le azioni ad avere il potere, dove la massima competenza è il controllo del linguaggio.E' una cosa terribile, perché in definitiva siamo soltanto dei primati programmati per mangiare, dormire, riprodurci, conquistare e rendere sicuro il nostro territorio, e quelli più tagliati per queste cose, i più animaleschi tra noi, si fanno sempre fregare dagli altri, cioè da quelli che parlano bene ma che non saprebbero difendere il proprio giardino, portare a casa un coniglio per cena o procreare come si deve. Gli uomini vivono in un mondo in cui sono i deboli a dominare. E' un terribile oltraggio alla nostra natura animale, una specie di prversione, di contraddizione profonda." (pg. 49)

Due vite, dunque, seprate seppur parallele, trovano l'occasione del confronto decisivo, che muterà per sempre la loro visione della concretezza umana, nell'arrivo del signor Ozu, inizialmente figura misteriosa e già di per se' affascinante; incarnazione dell'ideale culturale di entrambe, Kakuro finirà per fungere da anello salvifico di due vite alla deriva.
Tra colpi di scena sussurrati e sorrisi spontanei, l'autrice ci travolge con una potenza d'emozione e una capacità di scrittura che da tempo mancava sulla scena letteraria internazionale.

ò_ò
"Tu non potresti essere Kira.Tu SEI Kira"
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07-11-2011 06:47 PM
Messaggio: #22
RE: [Narrativa]: L'eleganza del Riccio.
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Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée...



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Ho trovato questo comunque ti do un consiglio:
Guardati il Film
HD:
http://filmpertutti.com/v/?id=QIOLLNWP
NQ(NormalQuality):
Parte1: http://filmpertutti.com/v/?id=Q8K75GMG
Parte2: http://filmpertutti.com/v/?id=NX39GSMI
è vero il film contiene meno cose del libro ma non so come aiutarti Smile
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07-11-2011 08:58 PM
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RE: [Narrativa]: L'eleganza del Riccio.
FilloScreamo97
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Grazie a tutti e 2 *-* +2 per l'impegno ciascuno <3
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RE: [Narrativa]: L'eleganza del Riccio.
Rameel
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Allora che voto hai preso ? °-°
Perché avere una firma è troppo mainstream.
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08-11-2011 09:33 PM
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RE: [Narrativa]: L'eleganza del Riccio.
antimus
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